It - Capitolo 2 (ovvero, come mandare parzialmente in vacca quanto di buono visto nel capitolo 1)


Onestamente non so come cominciare questo post, probabilmente perché nonostante siano ormai passati un po' di giorni dalla visione (AGGIORNAMENTO: Un bel po' ormai) non sono ancora riuscito a digerire completamente il film (o magari perché sono distratto dalla visione della seconda stagione di Cobra Kai), fatto sta che guardando l'immagine di copertina del post il primo pensiero che mi viene in mente è che è più spaventosa e inquietante di 3/4 del film.




IT Capitolo due, la parte finale del primo film uscito due anni fa èèèèèèè


MEH

Purtroppo il mio giudizio potrebbe essere stato influenzato dall'esperienza passata durante la visione (ho visto il film in una sala piena di ragazzini sghignazzanti), tuttavia sono uscito dalla sala piuttosto perplesso.

A bocce ferme, ho trovato sia punti positivi che negativi. Partendo dai positivi:


  1. In primis l'attore che interpreta Pennywise (Bill Skarsgård), che è veramente adatto per questo ruolo. La mimica facciale è straordinaria (quando rotea gli occhi e li fa uscire leggermente dalle orbite, non è CGI), e gli ha permesso di rendere giustizia al mostruoso pagliaccio.
  2. Il backgroud dei personaggi. I personaggi del Club dei Perdenti, grazie al talento degli attori (oltre, ovviamente, ad una solidissima base quale è il libro del VATE Stephen King) vengono rappresentati ottimamente sul grande schermo: le loro paure, i loro dubbi, i loro sentimenti... non sono buttati alla cazzo di cane come nella maggior parte dei film horror.
    Bill, Ben; Beverly e gli altri sono cresciuti, hanno avuto successo (chi più, chi meno) e hanno dimenticato tutto, ma bastano una "chiamata" e il ritorno a Derry per sprofondare nuovamente (e letteralmente) all'inferno. Diciamo poi che, essendo un film di 3 ore (TRE ORE? UN FILM HORROR?) come minimo MI DEVI ILLUSTRARE TUTTI GLI ESERCIZI FISICI CHE HANNO PERMESSO A BEN DI DIMAGRIRE A QUEL MODO.
  3. Alcune scene ti fanno letteralmente saltare sulla sedia (benché, ad esempio, ti aspetti la scena spaventosa, questa arriva... ma non nel modo o nelle tempistiche in cui te la aspetti).
  4. Il film è fedele al libro (o quantomeno, questo è ciò che ho capito leggendo varie recensioni... non avendolo mai letto - fino ad ora - non posso confermarlo, ma tendo a fidarmi).


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Ora le note negative


  1. Se alcune scene sono inquietanti, molte altre sono davvero terribili... quasi ridicole (a tratti parodistiche). E mentre scrivo questo punto, la prima scena del genere che mi viene in mente è... ah giusto, no spoiler.. beh, dico solo "la vecchia" (chi ha visto, capisce). E se fai un film horror, ma le scene studiate per mettere paura alla fine fanno ridere, il tuo compito non l'hai svolto affatto bene.
    (e questo mi porta a pensare: Muschietti - il regista - quando ha finito di girare, lo ha riguardato il film tutto per intero?)
  2. i momenti comici, infilati a random nel film, che vanno a spezzare il ritmo annullando tutta l'atmosfera creata.
    ANCHE NO
  3. La computergrafica: davvero troppa, e a tratti fatta male. Se decidi di usare la CGI, usala bene (Marvel docet), altrimenti non usarla.
Benché la matematica dica che le note positive sono di più di quelle negative, le note negative hanno un peso davvero troppo rilevante per il tipo di film quale è IT.

Detto ciò un giorno, mentre leggevo Heidegger (ok, cazzata.. mentre raccoglievo i panni stesi), un pensiero mi ha solleticato la mente: ma se il problema fossi io (o noi)?
Se il problema fosse che il concetto di paura, nel corso degli anni, è cambiato?
IT è un libro del 86 (33 anni fa), e se ci si pensa è davvero tanto tempo. In questo lasso di tempo abbiamo visto la nascita di molti "cult" del genere (Scream, The Ring, REC, Saw, The Blair Witch Project, e altri che sicuramente ho perso per strada), tutti diversi tra loro, che hanno segnato le generazioni nelle quali sono usciti.
Magari ci siamo abituati a questo genere di spavento, tanto che il vecchio concetto di paura ormai non ci fa più lo stesso effetto...
... oppure, più semplicemente, il film ha sbagliato completamente il tiro.

Mi riservo di guardarlo nuovamente quando uscirà in Blu Ray, possibilmente in una stanza buia e in completo silenzio (a differenza di quanto fatto al cinema, purtroppo).




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